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Vanesaruso si girava disperatamente e faceva quello che le dicevo io, ignorando la sua stessa fica ingrata e incazzata. Il suo cazzo era già duro e non riuscivo a vedere se era anche nella mia testa, ma sapevo che Vanesaruso mi vedeva come una puttana che si sarebbe presa il suo cazzo. La sua schiena era già spinta indietro per rivelare la sua figa al cielo e c'erano lacrime che scendevano lungo le guance. "Vieni qui, fammi venire" mormoravo. "Oh per favore", piagnucolò Vanesaruso. "La mia fica è proprio qui e tu non lo farai". "I suoi fianchi pesanti si muovevano avanti e indietro mentre Vanesaruso cercava di evitare che l'enorme cazzo la penetrasse, ma fu una battaglia persa, mentre io mi avvicinavo e le afferravo la parte posteriore della testa, tirandola con fermezza, facendola gemere e strillare con piacere. Appena ho iniziato a muovere la testa del mio cazzo dentro di lei, ho potuto sentire che iniziava ad ammorbidirsi e a torcersi dentro di lei. La volevo così tanto, ma Vanesaruso voleva anche me. Potevo sentirla spingere indietro contro la mia figa, ma non volevo lasciarla scopare e non potevo più trattenermi, il mio sperma che sborrava giù per le cosce. Le sue mani hanno afferrato sulla mia faccia, i suoi denti che scavano nella mia carne e le sue unghie che scavano nella parte posteriore della mia testa mentre la tiravo dentro. Vanesaruso urlava, lottava con i suoi denti, ma io non la lasciavo andare. Vanesaruso me lo lasciava fare. .
